La Carbon Neutrality è ormai riconosciuta come un fattore competitivo chiave per le imprese operanti all’interno di tanti settori diversi.
Tra questi c’è anche il settore del turismo che, nonostante rappresenti un contributo importante alle emissioni di gas a effetto serra globali, finora ha visto ancora pochi casi di operatori Carbon Neutral.
Questa lenta diffusione può essere imputata sicuramente alla pandemia Covid, che per il biennio 2020-2022 (periodo in cui si è assistito a un’accelerazione del fenomeno all’interno di quasi tutti gli altri settori) ha messo in ginocchio tanti operatori del turismo.
Ma anche alla difficoltà fisiologica nel poter misurare, controllare e ridurre le emissioni lungo tutta la filiera dei viaggi.
Come può un tour operator ridurre le emissioni dei viaggi che vende ai suoi clienti?
È possibile organizzare viaggi a emissioni zero?
Attraverso il racconto del caso Namatours, il primo tour operator Carbon Neutral del Madagascar, cercheremo di dare una risposta a queste domande.
Chi è Namatours
Namatours è un tour operator che organizza Viaggi Solidali in Madagascar dal 2018.
Fin dalla sua nascita, il posizionamento strategico dell’azienda è sempre stato fondato sulla sua strategia di sostenibilità sociale e ambientale.
I viaggi organizzati da Namatours si caratterizzano infatti per una forte attenzione alla riduzione dell’impatto negativo sul territorio, privilegiando dove possibile strutture eco-sostenibili e integrate nel contesto locale.
Allo stesso tempo, Namatours cerca di massimizzare l’impatto positivo generato dai viaggi che propone, in 3 modi:
- affidandosi esclusivamente a fornitori locali, sia per gli spostamenti sul territorio che per i soggiorni dei suoi clienti
- inserendo in ogni tour esperienze che consentano ai viaggiatori di entrare in contatto con la realtà locale e di contribuire allo sviluppo socio-economico delle comunità che incontrano
- prevedendo per ogni viaggio venduto una quota solidale che viene devoluta ad Aid4Mada onlus per contribuire al sostegno scolastico dei bambini che frequentano la scuola di Tulear gestita dall’associazione
Nel 2023 Namatours ha deciso inoltre di aggiungere un ulteriore tassello alla sua strategia di sostenibilità ambientale, diventando il primo tour operator Carbon Neutral del Madagascar.
Per raggiungere questo obiettivo l’azienda ha seguito questi passaggi:
- la misurazione della Carbon Footprint dei viaggi venduti nel 2022
- la compensazione delle emissioni di gas a effetto serra generati attraverso l’acquisto di Crediti di Carbonio
La misurazione della Carbon Footprint dei viaggi organizzati
Il primo passo ha riguardato il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra generati dai viaggi venduti nel 2022 (ovvero la Carbon Footprint) attraverso:
- gli spostamenti via terra
- i voli interni
- i pernottamenti presso le strutture
Si tratta quindi di una misurazione completa, che ha preso in considerazione anche le emissioni indirette di Scope 3, ovvero quelle generate lungo tutta la filiera dei viaggi.
La metodologia adottata per effettuare questo calcolo si è basata sui fattori di emissioni riconosciuti a livello internazionale, sia per gli spostamenti aerei (attraverso l’utilizzo del Carbon Emission Calculator dell’ICAO), sia per gli spostamenti via terra e i pernottamenti presso le strutture (attraverso gli UK Government GHG Conversion Factors for Company Reporting).
In questo modo è stata calcolata la Carbon Footprint dei viaggi venduti da Namatours nel 2022, che è risultata pari a poco meno di 25 tons CO2e.
La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra generate dai viaggi
Le best practice in ambito Carbon Neutrality prevedono che il passaggio successivo alla misurazione delle emissioni sia la definizione di una strategia di riduzione delle stesse.
Ed è proprio qui che si crea la prima grande difficoltà per un tour operator.
Come è possibile ridurre le emissioni generate da fattori che non si possono controllare o gestire?
Certo, si potrebbe evitare di vendere viaggi che prevedano voli interni, oppure selezionare driver che guidino auto ibride o elettriche, o ancora far pernottare i viaggiatori solo in strutture con un ridotto impatto ambientale.
Ma come si può immaginare, in un Paese come il Madagascar, che si sta sviluppando solo da pochi anni a livello turistico, tutto questo è praticamente impossibile.
E inoltre non consentirebbe in nessun modo di azzerare completamente le emissioni dei viaggi.
In qualsiasi parte del mondo, ci sono solo due modi per viaggiare a zero emissioni:
- viaggiare a piedi, dormendo in tenda e mangiando solo quello che si trova per la strada senza cucinarlo
- non viaggiare
È naturalmente una provocazione, ma riflette in modo molto emblematico la difficoltà che, come nel settore del turismo, si riscontra in tanti altri settori per le aziende che si trovano a dover elaborare strategie di riduzione delle cosiddette emissioni “hard-to-abate”.
Per questa ragione, è impensabile parlare di Carbon Neutrality senza l’ausilio delle compensazioni delle emissioni, ovvero il Carbon Offsetting.
La compensazione delle emissioni di gas a effetto serra generate dai viaggi
Lo strumento dei Crediti di Carbonio è stato creato proprio per supportare le aziende a neutralizzare l’impatto prodotto sul clima dalla propria attività attraverso il sostegno a progetti che riducono, assorbono o evitano le emissioni di gas a effetto serra.
Qualsiasi azienda, dopo aver misurato la propria Carbon Footprint e dopo aver cercato di ridurla il più possibile (quando possibile), può quindi raggiungere la Carbon Neutrality acquistando un quantitativo di Crediti di Carbonio pari alle emissioni residue da compensare.
Per non ricadere nel greenwashing, i Crediti di Carbonio acquistati devono essere Crediti di Carbonio certificati, ossia:
- generati da progetti sviluppati nel rispetto delle metodologie definite dai principali Carbon Standard
- registrati sui registri pubblici di enti preposti riconosciuti a livello internazionale
- verificati e validati da enti di certificazione accreditati
Nel caso di Namatours è stato semplice identificare il progetto da cui acquistare i Crediti di Carbonio necessari a compensare le emissioni prodotte. È stato infatti selezionato il progetto Water is Life sviluppato da Aid4Mada onlus, che prevede la costruzione di sistemi idrici per garantire l’accesso all’acqua potabile alle comunità rurali del Sud del Madagascar.
Questo progetto è pubblicato dal 2018 sul registro di Gold Standard e ha finora generato la riduzione di oltre 130.000 tons CO2e, convertite in altrettanti Crediti di Carbonio acquistati da aziende che, come Namatours, hanno deciso in modo volontario di compensare le proprie emissioni (tra queste ad esempio Wildside, di cui abbiamo parlato in questo articolo, e FITT Group, di cui abbiamo parlato qui).
Perché Namatours ha deciso di diventare Carbon Neutral
La parola “volontario” è chiave in tutta questa narrativa.
Nessuno, infatti, ha obbligato Namatours a investire tempo e risorse finanziarie per diventare Carbon Neutral, così come avviene per le migliaia di aziende nel mondo che, pur non essendo assoggettate ai meccanismi del mercato obbligatorio, stanno intraprendendo percorsi virtuosi verso la Carbon Neutrality o addirittura verso il Net Zero Emissions.
“Come Tour Operator abbiamo una responsabilità grande verso il pianeta e verso il territorio in cui operiamo perché tutti i viaggi che organizziamo generano un impatto ambientale e sociale che non possiamo ignorare” così i fondatori di Namatours spiegano le motivazioni alla base dell’operazione.
“Questa per noi non è una semplice operazione di marketing, ma una linea guida fondamentale all’interno della nostra strategia di sostenibilità.
Siamo convinti che questa sia la strada che chiunque operi nel turismo (e a maggior ragione nel turismo solidale) dovrebbe intraprendere, e speriamo che il nostro esempio possa essere di ispirazione per altri Tour Operator, sia in Madagascar che nel resto del mondo.
Speriamo anche che questo possa indurre tra i viaggiatori che scelgono di visitare il Madagascar insieme a noi maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sulle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale.”
In questo modo quindi Namatours ha realizzato un’operazione strategica per il proprio posizionamento competitivo, offrendo una proposta di valore al mercato unica nel panorama malgascio e perfettamente allineata al suo modello di business.
E allo stesso tempo ha contribuito al sostegno economico di un progetto di sviluppo comunitario realizzato da un’associazione no profit con cui collabora fin dalla sua fondazione.
Questo è davvero un caso scuola di una strategia di sostenibilità virtuosa.